«La visione che ci restituisce la poesia di Piera Caivano è quella di un dono – quello di essere donna – in realtà fortemente ossimorico, poiché spesso appare come una pena, una vergogna, se non addirittura una colpa… sembra essere un tormento mitologico, quello di nascer femmina, eppure, arrivando alla fine del volume, scopriamo che in realtà lo scorrere delle pagine non è altro che il massimo elogio ad una figura che proprio con le sue dicotomie, i suoi opposti, le sue violenze e vivide sensazioni è capace di atti e sforzi inenarrabili.»
Piera Caivano è nata nel 1989 a Potenza. Laureata in Scienze della Formazione Primaria con una tesi in Letteratura per l’infanzia dal titolo C’era una volta. La narrazione come strategia didattica nell’età prescolare, è insegnante di sostegno nella scuola dell’infanzia. Ripone una grande speranza nell’insegnamento quale orizzonte di senso, tensione del cuore, laddove per tensione s’intende un progetto educativo che pone al centro la persona intimamente connessa con l’essere, il valore e il senso; incontro e incontri: «L’incontro dunque, viene a essere inteso nei termini di premessa fondamentale per la costruzione della pace, la cui cellula è rinvenibile nell’educazione o meglio nel bambino stesso, e la scuola un luogo in cui sperimentare la bellezza dell’incontro, l’interdipendenza positiva, i valori della democrazia, della cooperazione e della pace. I bambini non di rado le forniscono input di scrittura».
La scrittura, insieme al canto, è una passione, un’ancora di salvezza, una modalità per esprimersi, raccontare, narrare, disegnare, fotografare, preservare, tramandare, comunicare e condividere emozioni. Ha partecipato al Premio Letterario Nazionale “Metamorfosi” classificandosi seconda e pubblicando poi il libro Floreale; al Premio “La botteguccia delle favole” ottenendo come riconoscimento con la favola I gesti del cuore il Premio della Giuria.
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