«La poesia non è tutto quello che voglio scrivere, tutti i pensieri non entrano nella mia penna»
Così esordisce Paolo Dompè in uno dei suoi componimenti, ma chi leggerà la seguente silloge comprenderà presto che, in realtà, l’autore è riuscito a esprimere in queste pagine pensieri profondi e coinvolgenti, che al di là della bellezza stilistica sanno sorprendere perché spingono, delicatamente ma con incisione, alla riflessione collettiva, e perché trasmettono emozioni intense. Sì, perché sia nei componimenti iniziali della raccolta, in cui la metrica aderisce a un’architettura più tradizionale, sia in quelli che si presentano quasi come un racconto, animato dai sentimenti ripercorsi e dai loro simboli, la grazia della poesia emerge insieme all’immediatezza dei messaggi, che giungono chiari al lettore anche quando sono parzialmente celati da un velo di ricercatezza. Del resto, l’autore è ben consapevole di quante sfumatura connotino l’esercizio della “parola” e sa servirsene egregiamente.
(dalla prefazione di Marina Sarracino)
Paolo Dompè è nato a Savigliano (CN) il 7 aprile 1976; risiede nella medesima città in Via Jerusalem. Ha conseguito il diploma di Istituto Magistrale nel 1995, più successiva idoneità. La sua prima poesia è del 1993, ma è dal 1999 che compone con maggiore frequenza e ispirazione.
Ha pubblicato 3 raccolte di poesie a proprie spese: Frammenti e minuti di vita nel 1999, La chiave dei pensieri nel 2001 e Guardando il cielo nel 2004. Ha partecipato a vari concorsi sia in Italia che all’estero ottenendo alcuni premi.
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