Com’è possibile ricreare nell’atto estetico l’intuizione del sacro, negato dalla nuova barbarie capitalistica? Come indagare il presente in modo da aumentarne la profondità, restituendogli l’anelito epico del mito? Sono queste le tematiche cruciali riconoscibili nell’itinerario artistico dello Stronati. Al di là dei molteplici generi e delle diverse soluzioni espressive che incontrerete leggendo, la questione del sacro, della sua epifania, in qualche modo attraversa e motiva l’intera impresa dell’autore, formandone un’essenziale architettura connettiva. Oltrepassando il Rubicone della crisi dell’andamento poetico metricizzato, la poesia qui proposta diventa una specie di buco nero in cui risucchiare quanto di sacro e di vero dimora in questa società impazzita. Poesia e sacro appaiono totalmente legati, perché entrambi marcati da uno spirito metastorico in grado di trascendere l’hic et nunc, e fratelli nel loro ontologico antagonismo della realtà fenomenica.
Dalla prefazione di Giuseppe Palladino
Giovanni Stronati è nato il 5 Aprile del 1999; è un Poeta, conosciuto con lo pseudonimo Calvero come cantautore e menestrello. Abbandonata la scuola in tenera età, si è dedicato alla musica e alla poesia. Dopo una vita travagliata si è stabilito a Roma, dove attualmente vive.
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