“Filius Hostis” fa parte dell’ottalogia “Figli di Saturno” scritta da Shpend Sollaku Noé nell’ultimo decennio. Quest’opera è ispirata a fatti realmente accaduti in più di cinquant’anni drammatici del passato recente dell’Europa, a partire dalle leggi razziali, per continuare con la dittatura sotto i feroci regimi comunisti e oltre. Il palcoscenico, la trama e i personaggi in seguito si estendono al mondo, dalla crisi di Cuba (1962) fino alla grande recessione iniziata nel 2008.
In quest’opera fanno parte i romanzi “I treni persi di Atzel Brauner”, “Il pero fiorì a dicembre”, “Filius hostis”, “Il Gancio, Scorpius”, “Cavie”, “Walscher”, “Gerda T. nelle braccia dei tre fiumi”. Ciascuno dei romanzi della “Figli di Saturno” ha una sua vita autonoma, anche al di fuori di questa grande composizione letteraria.
Nato in Lushnje, Albania, il 3 aprile 1957 da una famiglia proveniente da Berat, Shpend Sollaku Noé vive in Italia, come rifugiato politico, dal 1992, a Bolzano dal 1996.
Ha collaborato e collabora con giornali e riviste albanesi, austriaci, italiani, indiani, svedesi, tedeschi e americani. Le sue opere sono state tradotte in 42 lingue. Scrive in italiano e albanese.
Da sempre combatte per la tutela dei diritti umani e, avendo sperimentato in prima persona gli orrori della dittatura, lotta specificatamente per i diritti degli emigrati e degli esuli politici.
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