Non è un romanzo né un saggio né un libro come tanti. Non ha un solo incipit né una sola voce narrante. I temi sono molteplici, si sommano e si sottraggono, creano una polifonia che talvolta può risultare perturbante. Habeas Corpus e Codice Inverso assomigliano più a testi teatrali, con l’aggiunta di una grafica e di immagini che danno il senso ‒ o il nonsense ‒ di un lavoro unico e originale nel suo genere.
Il lettore può aprire il libro da una parte o anche dall’altra divertendosi a esplorare corrispondenze e assonanze. Un libro che è un’opera grafica, ideata e realizzata con l’obiettivo di integrare parole e immagini e di sfruttare a tutto campo la pagina bianca assecondando al contempo gusto creativo e istinto.
Giuseppe Vecchio (Caggiano 1960) vive tra Caggiano, Cava de’ Tirreni, New York, Roma e Teggiano, è fotoreporter internazionale, pittore, ceramista, designer, Vice Direttore del periodico “Voce Amica” di Caggiano, membro del Consiglio Direttivo del Parco Culturale AIParC Centro Territoriali di Buccino Ager Volceianus, scrive per “La Voce di Buccino”. Cura la rubrica Uno sguardo dal ponte sul settimanale “Già Mondo”.
Affetto dalla malattia di Parkinson da dodici anni, è stato Presidente dell’Associazione di Volontariato Parkinson Parthenope, project manager della Confederazione Parkinson Italia, Vice Presidente della Associazione di Volontariato Brain Storming Group. Ha pubblicato con Europa Edizioni: Gli occhi degli altri (2020 – vincitore del 6° “Concorso Internazionale di Poesia e Narrativa di Cefalù” e Premio Speciale della Giuria “La Perla del Tirreno”) e Racconta (2021).
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