L’autrice dà luce a un antico racconto (in lingua napoletana cunto) ispirandosi alle vicende del Convento di Sant’Angelo in Palco, che per secoli con le proprie feste e usanze ha fatto parte della vita della città di Nola, in provincia di Napoli, ma che adesso sembra caduto nell’oblio come vittima di un sortilegio da spezzare. In quest’opera rivivono i suoi abitanti, gli straordinari monaci che hanno servito Dio impiegando i loro talenti intellettuali e artistici. La storia, ambientata agli albori del Regno di Napoli e risultato di un lavoro di ricerca che rievoca quei “si dice che tanto tempo fa…”, tipici nell’inaugurare e’ cunti, narra di fra Bernardino, giunto inaspettatamente al convento con in braccio il figlio neonato della sorella e in cerca di riparo. L’abate gli concede di restare, ma intuisce subito che il passato del nuovo ospite è di gran lunga più misterioso e tormentato di quanto lui dice. Un’avventura movimentata attende i monaci della “squadra”, tra segreti da svelare, partenze e decisioni importanti da prendere.
ADG è nata a Nola provincia di Napoli in un periodo storico per lei pieno di contraddizioni. Mentre in tutta Italia c’era il boom economico, a Nola le fabbriche chiudevano e gli operai emigrarono. Passa la giovinezza a cercare di decidere cosa fare da grande e dopo varie delusioni ideologiche, si rende conto che alla fine aveva ragione Gesù: non sono le leggi che ci possono salvare, ma l’amore reciproco. Allora decide di capirne di più e consegue la Laurea magistrale in scienze religiose. Il filo conduttore del suo racconto è l’amore, passionale da una parte e il semplice voler bene (che comunque è amore) dall’altra, che i personaggi provano l’uno per l’altro. Attraverso i sentimenti la materia diventa Spirito e sale alta nel cielo. È il bene che fa di loro un gruppo, una comunità, e li rende uniti e forti. Il bene non solo come sentimento ma anche come: “Fare il bene”
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