L’appassionante storia di una famiglia che, attraverso le varie generazioni, insieme a tanto amore ha anche tramandato segreti, alcuni dei quali saranno svelati, altri sono stati portati via da chi non c’è più.
La protagonista rievoca i felici anni dell’infanzia insieme ai suoi fratelli, le prime esperienze amorose, i primi successi lavorativi, i lutti affrontati sempre con coraggio e dedizione, forse per un bisogno mai del tutto appagato di affetto e conferme. Matrimoni felici e altri meno riusciti, parentele allargate, silenzi e allontanamenti temporanei, ma sempre nella profonda convinzione dell’importanza dei legami familiari.
Emerge su tutti i luoghi la città di Napoli, spettatrice silenziosa delle vicende dei protagonisti la cui storia forse sarebbe stata diversa se si fosse svolta altrove.
Poi, quando la vita sembra aver ormai preso una direzione consolidata, una scoperta inaspettata rimescola le carte. Il destino come sempre ha disegni per noi misteriosi, ma a volte ciò che prende in qualche modo poi restituisce…
Leandro Pancotto –
Ho letto il tuo libro. Mi è piaciuto e sono lieto di farti i miei complimenti. Racconti una storia intima, dura e complessa, con una scrittura asciutta e incisiva. Spesso si è afflitti da produzioni estemporanee di amici o parenti che si finge di leggere con interesse ! Non nel tuo caso…brava !!
luisa primerano –
Un libro nel cui titolo è già riassunto il dolore per una mancanza che segna per sempre. Scorrevole, si legge velocemente, con una scrittura asciutta, priva di qualsiasi autocommiserazione, in alcuni punti ironica, da cui traspare la capacità di vedere e trovare sempre il lato positivo delle situazioni vissute, anche le più dolorose.
MARIANNA POLIMENI –
Quando la realtà supera la fantasia, al punto che l’autrice la racconta quasi da spettatrice.
Narrazione scorrevole, a tratti dura, ma accompagnata da note di tenerezza e sagacia per stemperare un dolore che viene accolto, senza giudizio, come parte integrante della propria storia. un libro che si legge in un fiato
Guido Menghetti –
Il lavoro di Loretta Williams delinea l’affresco di una famiglia complicata, ma dai contenuti di grande ricchezza.
Un andamento avvincente perché capace di trasportare il lettore in una realtà frammentata e di forte fascino che appaga anche l’aspettativa più pretenziosa.
Nel percorrere la vita della protagonista si condividono con lei situazioni di coinvolgimento emotivo che introducono in mondi e situazioni conosciute, anche se non direttamente vissuti.
Lo spazio dell’infanzia, in particolare, rappresenta un alternarsi di ricordi che produce sensazioni e sentimenti universali e coinvolgenti in quanto parte del mondo dei piccoli che si affacciano su una realtà incantata poiché sconosciuta e vissuta con gli occhi dell’innocenza.
Le figure che popolano quello spaccato a volte incutono timore nei piccoli perché appartenenti ad un’altra dimensione, sebbene condivisa, e a cui Loretta si avvicina con l’incedere del tempo che passa.
Ecco che allora il tapis-roulant dei ricordi ci introduce in una realtà più ostica, costituita da rapporti e relazioni che pian piano appaiono nella loro disincantata concretezza e, talvolta, crudeltà.
La giovinezza tuttavia attutisce gli echi del mondo pienamente adulto che si appalesa non ostile, ma capace di essere individualmente inciso. Una incisione che spesso non produce gli intendimenti voluti e che dimostra invece come le passioni e i vizi personali facciano deviare molti dalla verità centrale della vita, ferita da una interpretazione distorta e confezionata a proprio uso.
Si coglie invece la forza che promana dalle figure femminili che annienta i personaggi maschili i quali in maniera sbiadita popolano il palcoscenico dell’esperienza della protagonista la quale, tuttavia, non sembra risentirne in modo rilevante.
Sono presenze assenti che non lasciano tracce, ad eccezione del nonno e del fratello Anthony.
Il nonno Enrico poi riscatta e risarcisce per intero “il padre perduto” e si staglia con forza nella cura della famiglia ferita e mancante di un elemento così rilevante nella formazione sentimentale di un nucleo familiare quasi per intero declinato al femminile.
In conclusione un racconto vivo che vibra di sentimenti ed emozioni che tuttora scuotono l’anima di Loretta e, con lei, il lettore che l’accompagna.
Emma –
Splendido e appassionante racconto con dei passaggi davvero commoventi che racconta la vita dell autrice una confessione inedita di emozioni gioie e dolori scritte col linguaggio del cuore
Barbara Toccafondi –
Questa opera prima appassiona il lettore come un libro giallo ed è fresca e fluida dalla prima all’ultima riga. Una storia reale dal fascino romanzesco.