L’autore, Raffaele Mambella, nel suo romanzo, ritrae Ipazia di Alessandria come simbolo di grazia e intelligenza. Un dipinto poetico e storico che ripercorre i suoi passi tra le sue care stelle; figlia della luna e del sole, per essere la prima matematica, astronoma e filosofa, colei che ha illuminato le menti in nome della ragione in un fervente sincretismo. La sua identità segna lo scisma dell’anima, in un periodo inquisitorio, durante le persecuzioni religiose, nel loro fanatismo oltraggioso piombato sul volto di una donna bellissima, lacerandola nello spirito e nella carne. Un libro che eleva la voce divina di una creatura “Curiosa” del cosmo, dell’universo, delle scienze e dell’uomo. I riferimenti storici pongono sacrale rispetto, quasi come un tribunale atemporale che ricolloca Ipazia nella costellazione dei libri sapienziali in qualità di custode della conoscenza e della consapevolezza.
Raffaele Mambella è docente di Storia dell’Arte e residente a Padova, si è laureato in Etruscologia ed Antichità Italiche nella locale Università, perfezionandosi, poi, in Archeologia all’Università di Bologna. È stato nel 1980 allievo della Scuola Archeologica Italiana di Atene, partecipando a ricerche archeologiche in Grecia e a Roma, mentre ha pure diretto scavi in Basilicata, in Sicilia ed in Calabria. Ha inoltre pubblicato, in numerose riviste specializzate italiane ed estere, articoli riguardanti l’arte etrusca, greca, paleoveneta e romana. Come studioso della classicità ha ottenuto nel 1995 i premi internazionali Napoli-Mezzogiorno, Primavera Catanese, nel 2003 il premio Carsulae-città di Terni e il premio Club Letterario Italiano a Latina, nel 2009 il ventiseiesimo Premio Archeologico Leonardo Cecconi a Palestrina. Nel 1999, come scrittore di narrativa, consegue il Premio Firenze-Targa del Presidente del Senato, Il Premio Val di Magra, Il Premio Città di Milano e il Premio Città di Leonforte e nel 2005 ha vinto il Premio Letterario Internazionale R. Marino – Università di Castel Sant’Angelo – Roma. Ha collaborato alla stesura di alcune voci riguardanti il mito antico nel: Lexicon Iconographicum Mitologiae Classicae, edito sotto il patrocinio dell’UNESCO ed è attualmente considerato uno dei più interessanti studiosi della scultura romana adrianea e di Antinoo in particolare.
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