Silvio è un giovane uomo che lavora a Bolzano, presso una ferramenta. La sua vita è scandita da casa, lavoro e una relazione ormai scontata. L’unica eccezione alla monotonia del quotidiano è rappresentata dalle visite a Castel Rafenstein, dove Silvio si reca con la moto per trovare dei momenti di pace. Ma un giorno qualcosa cambia: a Rafenstein accadono cose alquanto singolari che innescheranno una serie di eventi capaci di stravolgere l’esistenza del protagonista, costringendolo a sottoporsi a una prova dall’enorme peso psicologico e morale. I particolari relativi al castello descritti nel romanzo – gli oggetti ritrovati, le ambientazioni, la ricostruzione degli interni – sono reali, frutto degli studi condotti dall’autore, che da anni si occupa a livello professionale di storia e archeologia. Nel 1985 e 1990, e dal 2009 al 2013, Gino Bombonato ha promosso e compiuto degli scavi all’interno di Rafenstein. Il racconto si snoda quindi tra fantasia e dati scientifi ci, tra narrativa e reali scoperte, nell’avvicendarsi di trame quotidiane e sublimi al tempo stesso.
Gino Bombonato nasce a Bolzano, nel 1960. Nel 1980 comincia a dedicarsi all’archeologia e alla storia locale. Ad oggi, ha seguito molti scavi archeologici, condotto ricerche e curato mostre sull’argomento; ha inoltre pubblicato un romanzo, 2017 – 1937 Perduto nel Tempo, e numerosi articoli. Grazie a un forte interesse per l’archeologia cristiana, è riuscito a far realizzare degli scavi in alcune delle chiese più importanti del Trentino Alto Adige. Sue le scoperte del primo battistero paleocristiano e di una villa romana con affreschi e mosaici nel territorio altoatesino. La sua passione per la musica e per il teatro, invece, lo porta a realizzare un musical, commedie musicali e testi teatrali. Contemporaneamente, con la sua cooperativa “Talia”, organizza mostre d’arte sia a Bolzano che fuori regione. Di particolare rilievo le mostre sul Guercino, nel 2012, e la mostra “A tavola con Bacco”, portata persino all’Expo di Milano nel 2015.