La caccia è uno stile di vita. C’è chi vi si oppone, chi la considera brutale, chi vorrebbe boicottarla. La verità è che l’uomo è sempre stato un cacciatore, che la cosa piaccia o meno, fin dalle sue origini. Enrico Giomarelli è un cacciatore, incontestabilmente e inevitabilmente, dal momento che la passione per questa attività risale alla sua infanzia. La caccia, al giorno d’oggi, è un modo per recuperare un contatto con la natura che è possibile sperimentare in pochi altri modi. Al fianco di ogni buon cacciatore, solitamente, c’è un fedele aiutante a quattro zampe. In questo caso, si tratta dei Drahthaar, i cani da ferma tedeschi a pelo duro, compagni inseparabili e insostituibili di avventure trascorse per boschi, sulle montagne e tra i cespugli. Racconti di vita reale, narrati con schiettezza e semplicità, per far vivere al lettore l’emozione di una prima preda, la sensazione di una condivisione intensa tra uomo e cane, oltre a una costante e impareggiabile libertà.
«Questi brevi racconti di caccia sono un po’ la storia della mia vita e di come mi piace intenderla, semplice, con nelle mani l’odore dei cani, i vestiti a volte un po’ logori ma depositari di momenti indimenticabili passati sui monti, nei campi, nelle boscaglie e lungo fiumi con a fianco i miei Drahthaar che cacciano, cacciano sempre.»
Enrico Giomarelli nasce a Genova il 17 gennaio 1954 e lavora presso una Struttura Sanitaria come impiegato amministrativo. Nel 1990 “fugge” dalla città, ormai invivibile per lui e si stabilisce nel comune di Sant’Olcese in una casetta di campagna con abbastanza terreno per i suoi amati cani. Cacciatore dall’età di 16 anni acquista la sua prima Drahthaar nel 1987 ed inizia ad allevare, a livello amatoriale dal 1990. Dal 2005 ottiene dalla FCI l’affisso di allevamento “Tosca del Diamante”.
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