La fantasia talvolta può giocare brutti scherzi, ma non in questo caso, perché è stata usata per narrare con originalità frammenti di vita, visti dall’alto, da una dimensione di cui troppe volte è più comodo ignorare l’esistenza. Ma non è un tentativo forzato di indottrinamento, al contrario, è tutto presentato a volte con simpatia, leggerezza, altre con la drammaticità che contraddistingue la storia umana, ma sempre come un altro punto di vista, non l’unico. Il senso profondo della creazione, il dolore, l’amore vengono offerti come un’opportunità per riflettere sulla nostra vita, mentre un dio, ogni giorno diverso, che osserva attentamente le varie vicissitudini terrene come in un film, agisce su un touch screen intervenendo, tentando di coprire ogni volta “il rumore assordante ed osceno del male, del fango, del degrado” che esce dal cuore dell’uomo. Riusciranno le divinità riunite a salvare l’umanità dalla rovina inesorabile verso cui sta andando?
A chi si affideranno per questo arduo compito?
Ma alla fine… un dubbio… Ne varrà la pena?
Giancarlo Ferbri è nato a Genova nel 1947, nel corso della sua vita si è adattato a cinque diverse esperienze lavorative. Nel lontano 1969 vince un concorso pubblico ed entra in Ferrovia nel personale viaggiante (con una breve parentesi in quella di stazione) e ne percorre la carriera fino a diventare Controllore Viaggiante Sovrintendente il cui lavoro si sviluppa nel controllo di tutto ciò che è trasporto in treno. Abbandonata questa attività, apre a Genova un ristorante piratesco. Chiusa la ristorazione dopo brevi esperienze collaborative con onlus locali viene richiesto, data la sua esperienza ispettiva, da primaria azienda nel campo della diffusione pubblicitaria assumendo la funzione di controllore per il Nord Italia. Adesso si dedica, oltre alla scrittura, alla più bella funzione cui un diversamente giovane possa aspirare: IL NONNO.
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