Silenzioso e furtivo, un ragazzo si aggira nei vicoli del paese, di notte, cercando di non destare sospetti. A guardarlo da fuori, si potrebbe pensare non tanto a un ladruncolo, quanto a un amante che cerca di non farsi scoprire. Roberto, questo il suo nome, sta provando in realtà di rientrare in possesso di qualcosa che ha per lui un valore immenso: il diario di sua nonna Sara, la persona più importante che ci sia mai stata nella sua vita, venuta a mancare mentre lui era in missione. Nonna Sara era stato il suo faro, la sua guida amorevole, un sostegno fondamentale per diventare la persona che era; aveva raccolto i suoi ricordi, tutta la sua vita, in quelle pagine che, nella concitazione del dolore per la sua perdita, erano finite dal rigattiere del paese e poi nella casa di un mafioso impossibile da contattare.
È così che inizia L’eredità di un tesoro di Petra Zato, un romanzo avvincente e ricco, nella sua umanità, di personaggi sfaccettai, capaci di mostrarci un mondo in cui le apparenze celano ben altro e le pagine ci emozionano con una storia originale e fuori dal comune.
Nata a Catania in un anno del 1900, si definisce una donna diversamente antica, (innamorata della sua città che la volle vittima della sua bellezza e del suo fango) anonima e invisibile ha deciso di svelarsi a chi ha voglia di leggerla, con uno dei suoi primi racconti che narra della sua eredità e di due donne, che in tempi diversi, scrissero il loro destino.
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