Attraverso l’analisi di vari indizi, ricerche e documenti storici, osservazioni di carattere archeologico, simbolico, antropologico e spunti ermeneutici di testi sacri, l’Autore espone l’ipotesi che alla base di alcuni fenomeni paranormali che hanno contraddistinto la figura della mistica Natuzza Evolo (1924-2009) di Paravati di Mileto (VV) in Calabria e particolarmente quelli relativi alla passione di Cristo come le stimmate, le emografie ed il vissuto del Venerdì Santo, possa esserci un caso di memoria genetica tramandata attraverso il DNA fino ai giorni nostri. I decenni della seconda metà dell’anno Mille sono quelli che preludono alla prima crociata in Terra Santa, i normanni sono coprotagonisti di quella crociata e la cittadina calabrese di Mileto, allora capitale della contea normanna di Ruggero d’Altavilla, è coinvolta in vicende cruciali per la Cristianità e l’Occidente, come mai lo sarebbe più stata. Lo stesso papa Urbano II, ispiratore della prima crociata, riserva un’attenzione particolare a questo distretto territoriale della Calabria, sia attraverso sue visite dirette che attraverso il rapporto con colui che era stato il suo precettore in Francia, San Bruno di Colonia, personalità di respiro europeo che fonda negli stessi anni nelle serre calabresi, non lontano da Mileto, la celebre certosa eremitica che è giunta fino a noi. L’ipotesi formulata dall’Autore è quella dell’arrivo in Calabria dalla Terra Santa, attraverso la vicenda crociato-templare, di uno “scottante reperto” rappresentato da un discendente messianico recante nel proprio DNA la “memoria” del vissuto del suo illustre antenato. Alla gestione e custodia di tale segreto potrebbe aver contribuito, almeno all’inizio e in sintonia con la Santa Sede, la stessa certosa di San Bruno, mentre le dinamiche inquisitorie, domenicane e controriformiste dei secoli successivi potrebbero avere cancellato le tracce del filo che unirebbe questa figura mistica contemporanea ad una vicenda persa nelle nebbie di un remoto secolo dell’età di mezzo.
Antonio Stiriti, nato nel 1962 a Reggio Calabria, dove vive, ha sempre coltivato l’interesse per la storia e, più recentemente per l’esoterismo. Ha pubblicato nel 2004 la cartoguida Cronologia dei Regnanti in Calabria e nel Meridione – Ed. Artemis, presentata al Museo Nazionale della Magna Graecia di Reggio con l’esposizione iconografica dei principali monumenti storici calabresi posti in rapporto alla successione dei regnanti, previa valutazione della Sovrintendenza del Museo. Sul n.131 del 2019 della rivista mensile “Fenix” (Xpublishing) ha pubblicato l’articolo La discendenza del Graal in un affresco del battistero di Parma? ed è stato intervistato da Gazzetta di Parma del 15 Ottobre 2019 sull’argomento. Sul n.135 del 2020 della stessa rivista ha pubblicato l’articolo Mantova ed Atlantide relativo ad un affresco di palazzo ducale.
È socio del circolo culturale L’Agorà della sua città che si occupa frequentemente di storia del Meridione ed è stato anche relatore in alcuni convegni dell’associazione su argomenti relativi al medioevo calabrese. Nella vita svolge la professione di dirigente medico presso l’Unità di Gastroenterologia del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria ed è anche coautore di pubblicazioni scientifiche relative alla propria disciplina di studi.
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