Che cosa spinge l’uomo a cercare di sottomettere l’altro? A cosa è legata questa brama di potere che ci suggerisce, ci sprona a soggiogare colui che abbiamo di fronte? L’istinto di sopraffazione è costantemente stimolato dal rapporto e dal confronto con gli “altri”, ossia tutti coloro che sono altro da noi: lo facciamo a volte consapevolmente, quando cerchiamo di far valere le nostre ragioni, a volte in maniera del tutto inconscia; a volte con le parole, altre volte coi fatti. Ma da che cosa dipende questo istinto? E come fare per liberarsene? Un saggio che analizza la mente individuale nel contesto della mente globale, un sistema di pensiero cui ognuno di noi dà il proprio contributo, e in cui ogni cosa dipende ancora e sempre dalla nostra paura più ancestrale: quella della morte.
Marco Capecchi è nato a Pontedera il giorno 08 maggio 1966. La sua infanzia e la sua preadolescenza sono state ordinarie. Giunto all’età di 18 anni ha cominciato a manifestare una certa instabilità emotiva. Dopo essersi diplomato all’i.t.i.s di Pisa in fisica industriale, si è iscritto al primo anno accademico della facoltà di chimica dell’ateneo pisano. All’inizio del terzo anno è stato ricoverato in psichiatria. Nel 1994 c’è stata una battuta d’arresto dalla quale l’autore si è ripreso, anche se parzialmente. Attualmente vive e lavora presso una casa famiglia dove risiede per un percorso di ristabilimento psichico e di pieno recupero delle qualità espressive e relazionali, sia a livello umano che sociale.
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