Sulla sponda sud del fi ume San Juan, uno dei quattro Fiumi Sacri che delimita la terra dei Navajo, la vita del clan Bisonte Bianco, tra i più prestigiosi del popolo Dineh, trascorre serenamente fi no a quando le Giacche Azzurre, inviate dal presidente di Washington, non arrivano con il loro tentativo subdolo di assoggettare i clan. Hossihola, il fi glio dello Sciamano Howacki, intraprenderà un duplice viaggio: quello in una città lontana, per studiare la lingua dei Bianchi e aiutare la sua gente a contrattare con le Giacche Azzurre, e quello spirituale, alla ricerca del suo Guerriero Interiore cioè l’altro “io” già adulto col quale dovrà reincarnarsi. Sabatino, con il suo racconto, ci introduce nella cultura Navajo, un popolo in equilibro con il mondo perché conosce l’importanza di vivere senza distruggere, usando solo quanto si necessita, e il rispetto per tutti gli esseri viventi creati con pari dignità dal Grande Spirito.
Rocco Sabatino è nato a Gerocarne (VV) il 2 marzo 1944. Appartiene a quella generazione di bambini calabresi sradicati dal paesello natio e trapiantati nelle grandi città industriali del nord dell’Italia. A lui è toccata Torino, città che l’ha adottato e che ama moltissimo. Ogni tanto sente ancora la nostalgia delle colline gerocarnesi e di “Morano” il fiume in cui si immergeva, bambino, illudendosi, forse, di tuffarsi nelle acque del mare che non aveva mai visto. Nel 2009 viene colpito duramente dalla perdita del figlio Massimo Francesco di 36 anni. La sventura lo segna profondamente sia nel fisico che nello spirito e forse, per illudersi di perpetuare la sua esistenza, scrive per lui alcune liriche e gli dedica il libro Cos’è successo a Nizza nel ’43? con il quale ha, poi, concorso al Premio Metauros 2013 dove è stato premiato con la Menzione d’onore. Rocco Sabatino non si sente scrittore e neppure poeta. Ama definirsi semplicemente un pensionato che impegna il proprio tempo a scrivere ciò che l’animo detta alla penna.