Una madre del Sud, forte e coraggiosa al di là della malattia; un padre violento; il difficile rapporto coi fratelli. E poi lei, l’ultima arrivata, bambina affamata di vita e sogni. Figlia ribelle, desiderosa di scoprire il mondo, la storia di Dianella è il racconto di chi ha vissuto a braccetto con la morte e col dolore e, nonostante tutto, è riuscita a trovare la via per amare la vita e goderne appieno. La musica, la letteratura, l’arte, i viaggi, l’amore il volano verso la libertà e la consapevolezza del potere salvifico della conoscenza. In un andirivieni continuo dalla disperazione all’entusiasmo, la protagonista ci svela il suo proposito: vivere prefiggendosi la felicità di un’anima libera.
«Mia madre mi ha insegnato a celare il malessere dietro un sorriso, a superare le difficoltà con l’unica arma che tutti siamo in grado di impugnare: il radicato e insopprimibile attaccamento alla vita. Così le mie notti insonni per la paura di perderla sono divenute, col tempo, occasioni di sogni ad occhi aperti. La passione per la musica, il piacere avido della scoperta, i viaggi in Paesi lontani, le amicizie e gli uomini che ho amato. Questi gli strumenti di cui mi sono servita, senza mai dimenticare, ma conservando soltanto ciò che è utile, abbandonando ciò che uccide».
Dianella Lasala è nata e vive in Basilicata.
Posseduta dalla vita. Come ho imbrogliato i giorni è il suo romanzo d’esordio.
Giacomo –
Forte, diretto, dolce e malinconico.
Un libro da leggere tutto d’un fiato, una storia che sembra un film, così surreale, tanta la forza che lo caratterizza. Una storia in cui vince la voglia per il riscatto, per la vita, per l’amore e la necessità di farcela. L’ho amato dal primo momento, ho ripercorso interiormente le vicissitudini della protagonista ed ho gioito quando ce l’ha fatta. Si è salvata da un passato scuro, ed ha preso il volo come una splendida fenice, verso orizzonti sempre nuovi. Una dolcezza dura, un amore incondizionato, una forza interiore trasmessa dall’esempio di una madre che nonostante tutto ha lasciato in dono una grande responsabilità per la donna che ora parla di lei: la necessità di trasmettere agli altri il messaggio che nella vita, nonostante tutto, si può sempre tornare a vivere o semplicemente non dimenticarsi mai di farlo. Lottando contro tutti per una rinascita interiore stupefacente, rimane il ricordo di un dolore forte che la protagonista usa come la miccia che le permette di andare avanti, che permette di riaccendere momenti di vita bui, di combattere contro i demoni con i quali oramai si è diventati amici. Grazie Dianella.