Una serie di racconti che formano nel loro alternarsi una sorta di poesia della natura dove note più gravi danzano con note più leggere a comporre una piacevole melodia dove ogni essere animato o inanimato ha il suo compito, dalla goccia d’acqua al gatto, dalla mosca al sassolino. Loro lo sanno e sono felici di poter far parte di un meccanismo dove tutto è perfetto. In questa grande bellezza forse solo l’uomo ha perso di vista il suo scopo, eppure basterebbe così poco per ricordarselo, sarebbe sufficiente osservare con attenzione le piccole grandi cose che lo circondano: il mare, il cielo, gli animali, i boschi. Sì, la natura è come una paziente maestra che impartisce lezioni fondamentali che possono riportare l’umanità a quella semplicità e a quei tempi che ne favoriscono il pensiero riflessivo, fino a giungere alla consapevolezza, ormai dimenticata, che anch’essa è parte del tutto.
Nel proprio cammino evolutivo l’uomo, con il suo continuo tentativo di garantirsi una sicurezza e un’abbondanza periodicamente dimostratesi effimere, pensando quindi di essere il dominatore del creato, ha perso il senso del contatto con la natura. Rinchiuso nelle città ha perso il senso della comunanza con lei senza più intuire l’importanza di ogni singola parte per il funzionamento del tutto. Ha perso, in poche parole, la capacità di ascoltarla.
I nostri compagni di viaggio, invece, ci sono semplicemente immersi con naturalezza e guardano a questo strano “bestione” con curiosità e simpatia, ma anche con profonda ironia.
Marco Mancini, nato il 24 agosto 1972 a Cortina d’Ampezzo ha vissuto l’infanzia a Venezia spostandosi successivamente a Roma. Punto fermo tra questi spostamenti è stata la casa di famiglia in Umbria, alle pendici dei monti Martani nel comune di Castel Ritaldi, nei pressi del luogo ove venne trovata una stele recante la Lex Spoletina per il governo del taglio degli alberi in un bosco sacro dedicato a Giove. Laureato in ingegneria gestionale, le successive esperienze personali e di carattere umanistico come yoga e teatro lo portano a fondere i due orientamenti, scientifico e sensibile, in una visione aperta alla natura, all’universo e alle novità.
Ha già pubblicato per Europa Edizioni la raccolta di poesie Moti propri.
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