«La raccolta di poesie di Mario Tamborini sembra venir fuori da un’altra epoca, quella nata, cresciuta e prosperata nella bellezza dell’arte e della parola, nella cura del dettaglio, nel valore vero che si poteva cogliere non solo da ciò che circondava la vita stessa, ma da quei rapporti sinceri che si creavano fin da subito, perché rispetto, onestà e attenzione erano alcune delle caratteristiche fondamentali che condividevano tutti i membri di una comunità.»
Mario Tamborini, milanese del ’44, in villeggiatura a Comabbio conosce Enzo Bontempi, maestro elementare ad Agrate Brianza, propugnatore del principio per cui l’arte contemporanea, ispirata all’estetica dell’uomo comune, non è fatta per essere appresa soltanto da pochi. Tuttavia, senza un’istruzione artistica da impartire fin dall’età scolare, sarebbe difficile, successivamente, acquisirne una conoscenza adeguata. Nel 1957 il maestro fonda l’Incontro tra gli scolari di Agrate e poeti ed artisti di fama. Anche Tamborini invia quattro disegni nel 1960, attualmente conservati, a cura del Comune di Agrate Brianza, presso il museo che ospita la Collezione Enzo Bontempi.
Nell’immancabile giro delle mostre milanesi del giovedì pomeriggio, coordinato da Bontempi, impara a conoscere l’arte moderna ed i pittori della sua cerchia: Ermanno Pittigliani, Tito Bresca, Piero Brambilla e, naturalmente, Lucio Fontana, della cui arte sarà un appassionato divulgatore. Lo riconosce anche Daverio, suo compagno di università, in una dedica su un libro d’arte: «Al Tamborini che per primo parlò ad un alsaziano di Lucio Fontana». Sempre con Philippe Daverio, nel 1968, si era recato dal Nobel Salvatore Quasimodo, invitandolo a partecipare ad un’assemblea di studenti alla Bocconi occupata, ma, nell’occasione, Quasimodo si dichiarò impegnato in un premio letterario ad Amalfi, da dove, inaspettatamente, non farà ritorno.
I primi passi in ambito poetico per Tamborini datano 1983, anno in cui Lelio Scanavini pubblica nell’edizione “I Dispari” la raccolta di poesie Il Cerchio d’Ombra. Smette di dipingere e il suo interesse artistico si concentra sulla poesia. Fa parte di un gruppo di poeti comabbiesi che si richiamano a Bontempi: oltre a lui, Giulio Campiglio ed Enrica Bozzi. Attualmente vive a Milano, coniugato con tre figli.
In copertina: Mario Tamborini – Disegno a china senza titolo, 1960. Collezione Enzo Bontempi – Agrate Brianza.
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