Dalla Prefazione di Pamela Michelis:
“Dopo aver letto questa nuova opera di Rita Antonietta Gorini, mi sono venute in mente Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi. Ho avuto infatti la sensazione che l’opera della nostra autrice avesse, nella sua suddivisione in parti, l’andamento di un’evoluzione, un susseguirsi di passaggi umani, non necessariamente legati alle stagioni (non c’è infatti un riferimento preciso in tal senso, anche se, per esempio, nella seconda sezione assaporo le note di un autunno sensoriale) ma che riflettono un susseguirsi di percezioni, ravvivate dai ricordi, dalle emozioni, dai sentimenti, che si cristallizzano in immagini-poesia dai contorni ben definiti, e appartenenti a momenti che sentiamo identificabili con un attimo esatto d’emozione.”
Rita Antonietta Gorini è nata a San Giuseppe Vesuviano il 13 giugno 1950 e risiede a Costa Masnaga. Laureata in Fisica all’Università “Federico II” di Napoli, è un’insegnante in pensione. Da sempre è interessata al mondo della cultura attraverso le sue molteplici sfaccettature: libri, cinema (in particolare corti), teatro, fotografia, senza dimenticare la sua passione per l’astronomia. Ha realizzato corti e ipertesti fotografici, in ambito scolastico, in collaborazione con l’Amministrazione provinciale di Lecco sez. Audiovisivi, ricevendo diversi premi e riconoscimenti. Ha pubblicato, per la De Agostini, Zapping (1986), un testo scolastico trasversale, destinato agli alunni delle scuole medie inferiori, a carattere pluridisciplinare e formativo; per l’editore Giuliano Ladolfi (Borgomanero) diverse raccolte di poesie: Viaggi di versi (2015), Il filo di Arianna (2017), Uscendo dal buio (2017); per Aletti editore E…alzando lo sguardo (2019).
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