In una località imprecisata dell’Appennino, l’inglese Ralph (scopriremo man mano che è proprio Ralph Rumney, uno dei fondatori dell’Internazionale Situazionista), si avvicina alla casa di legno sul limitare del bosco. Maria lo riconosce immediatamente, nonostante gli anni trascorsi. Non potranno fare a meno di lasciarsi andare a ricordi, a discorsi su valori di un’altra epoca, che si collegano a questioni sempre attuali: il rapporto con l’autorità e il potere e la voglia di costruire qualcosa di diverso. Presto a loro si unisce Antonio, il primo e “selvatico” amore di Maria, che dopo vent’anni torna ai luoghi in cui è nato. I tre, cui si aggiungono via via altri, decidono di tentare una vita in comune, consapevoli che solo un mutamento nel modo di rapportarsi tra le persone potrà evitare il fallimento cui sono andate incontro esperienze simili in passato, in un viaggio che, attraverso l’incontro con uomini e donne dell’Appennino e le loro storie, li condurrà inevitabilmente alla poesia. Quella di Gino Capilupi è un’opera ricca di riferimenti letterari e artistici, di spunti di riflessione di natura politica e umana che suscita e merita attenzione.
Gino Capilupi è nato a Pentone (CZ), un paesino della Sila, in Calabria. Da giovane si è trasferito in Veneto, poi sull’Appennino Emiliano, e ora in Lombardia. Si considera giardiniere, prima che scrittore. Attualmente si occupa del grande giardino di una villa sul lago di Iseo, di cui è custode. Scrivere è un vizio contratto in gioventù come conseguenza del suo amore per la lettura, che ha avuto l’impulso decisivo dal fortunato incontro con Ralph Rumney (fondatore con Debord, Asger Jorn e altri della Internazionale Situazionista), a Linosa nei primi anni ‘80. Con Europa Edizioni ha pubblicato il romanzo Storia di Matteo e la raccolta di racconti Esercizi di scrittura.
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