Tonio Lotito, baritono, nasce a Milano: grazie alla musica, alla tenacia, e al costante supporto di una famiglia solida e allargata riesce a superare i confini che la distrofia muscolare cerca di imporgli.
Attraverso il percorso di vita e le battaglie intrapresi da Tonio, Angela Lotito spera di dare voce a tutti i Tonio del mondo, e di raccontare una storia di speranza, rinascita e di tutela dei diritti alla salute e alla vita.
Angela Lotito. Appassionata allo studio del metodo “Bright Start” di Carl Haywood, della Valutazione Dinamica di Carol Lidz e dei “Sistemi di Gestione, Qualità e Accreditamento nelle istituzioni scolastiche e universitarie”.
Grazie alle esperienze vissute, lo studio della normativa scolastica e sanitaria, si è sempre rafforzato e ha maturato la convinzione che per conseguire risultati apprezzabili teoria e pratica sono tanto fondamentali quanto insufficienti senza un terzo elemento, il più importante: “il concreto desiderio di cambiare”.
Valeria Amerano –
Il libro che Angela Lotito dedica al fratello Tonio è insieme un omaggio e un atto di profonda riconoscenza alla sua vita, alla sua passione per la musica e alla sua sofferenza partecipata e condivisa. Non vi è pagina in cui non traspaia l’amore: per Lungro, il paese calabrese dove la famiglia vive, per la sua comunità coesa e pulsante di affetto, per le tradizioni culinarie e di festa che offrono occasioni memorabili per stringersi intorno ad una tavola, in una casa che risuona delle incantevoli note della fisarmonica o del pianoforte del fratello. Sono struggenti i ricordi del tempo della buona salute, della vita che si dipana leggera, non ancora intaccata dalla malattia che l’autrice definisce: Compagna. La distrofia muscolare arriva a sconvolgere l’esistenza di Tonio e della sua famiglia, a limitare le possibilità di movimento del giovane che, iscritto al Conservatorio di Cosenza, deve rinunciare a sostenere l’esame dell’ultimo anno per conseguire il titolo di Pianista e di Direttore d’Orchestra. Già diplomato ragioniere, egli continua a studiare composizione e didattica musicale applicata ai diversamente abili coltivando in brani operistici la sua voce di baritono. Nonostante le difficoltà, sono numerose le manifestazioni canore e i concerti cui prende parte sorretto da una ferrea volontà, dall’amore per la musica e da personaggi imprescindibili come la pianista professoressa Giulia Valente. Riceve ambiti riconoscimenti quali il Premio Ghironda nel 1997, presso il Teatro Rendano di Cosenza; e il Premio Cassiodoro nel 2019, riservato a personalità che si siano distinte nella ricerca e nell’elaborazione culturale, economica e sociale. L’intenzione di questo libro però, non è soltanto quella di descrivere e raccontare le vicissitudini, gli sforzi e i successi di Tonio Lotito, la sua capacità di resistere e di donare agli altri, ma è quella di indicare ai tanti diversamente abili la strada tracciata da Tonio affinché altri si possano in essa rispecchiare e orientare. La famiglia, nelle persone della Madre e delle Sorelle, ha svolto un ruolo fondamentale nel supporto, l’assistenza e la ricerca di soluzioni inclusive con gli Enti Locali e la Pubblica Amministrazione per il riconoscimento dei diritti dei diversamente abili sanciti dalla Costituzione italiana. L’ingresso della malattia nella vita di Tonio è stata un’occasione unica per manifestare la comprensione, la sensibilità e la disponibilità delle persone che lo amano, le quali sacrificano volentieri momenti di privacy per condividere gli spazi con gli assistenti domiciliari che lo seguono alternandosi intorno a lui nell’intera giornata. Altre figure di riferimento citate nel libro per la solida amicizia sono il Sacerdote, le Professoresse, l’Avvocato e il Giornalista. “Il progetto di vita” proposto da Angela Lotito si pone quale esempio per tutti: alle persone che vivono la fortuna di essere in salute scopre la dura realtà dell’avanzare di una malattia degenerativa e la fatica per continuare a sopravvivere; ai diversabili mostra un cammino illuminante per ottenere il riconoscimento del diritto alla propria dignità da parte delle istituzioni.
Valeria Amerano